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“Autodidatta, espone i suoi primi lavori di sapore NAIF per le stradine di Positano ispirandosi a sogni e voli di fantasia dove paesaggi e terrazzi immaginari vengono popolati da indigene misteriose che nascono di prepotenza dal suo pennello fino a diventare quasi popolazioni reali. (Mostra personale 2003 Teatro Mercadante)
Da questi sogni nascono nuove tecniche, giochi di applicazioni, eruzioni infinite quasi floreali, cariche di potenza e di vita, ineusaribili fonti di energia che questa terra napoletana trasmette.
Cristalli, specchietti, triangoli, sabbia, malta, carta da musica, cerchi, un’infinità di materiali per simulare esplosioni di magma da cui traspare con leggerezza la grandiosità della natura.
L’imponenza e l’eleganza del profilo del Vesuvio che non è solo un “vulcano” e nemmeno soltanto la componente di un panorama mozzafiato, ma è il fulcro spirituale della città è la sua anima. Ed è da queste sinergie che l’artista si lascia trasportare, trsferendo sulle tele: frenesia, dinamicità ed ironia interpretati con un nuovo stile più moderno fino ad arrivare ad un coloratissimo concetto di POP ART.”

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